Dove andiamo? Dovunque …

Una fotografia, una storia
Era una splendida mattinata di sole. Il tepore di quelle prime giornate di maggio annunciava il culmine della primavera. In un’armonia di luci, colori e odori. Era una di quelle giornate che aveva il sapore di essere particolare, unica. Non come le altre. Particolare come quella piccola “fuga” in macchina, improvvisa e senza una destinazione precisa. A bordo solo una gran voglia di spensieratezza e leggerezza. Il tempo di quel piccolo tragitto era scandito dalle note di una canzone malinconica mandata in radio, note che sembravano quasi perdersi tra i pensieri e i silenzi di quegli attimi. Attimi fatti di sguardi intensi, che si incrociavano indissolubilmente.
Quando la macchina si fermò, quel momento di leggerezza svanì, per un istante, fino al prossimo incrocio di sguardi rassicuranti. Dopo, scendere dall’auto diventò, d’un tratto, più semplice. Fu solo per pochi passi che un silenzio assordante li accompagnò, poi, una voce ferma esplose su quella scena. “Ho deciso! Parto anche io con te …”
Tutto di colpo cambiò! La fine si trasformò in un nuovo inizio. Gli sguardi smarriti si accesero di entusiasmo. I pensieri malinconici lasciarono lo spazio ai sogni e ai progetti futuri. La distanza diventò un dolce e timido abbraccio. E quell’istante, ora, l’eterno ricordo di un’emozione, impresso in una fotografia, che di bianco e nero aveva solo la pellicola.
“… di questa foto in bianco e nero non conoscevo nulla, né i protagonisti della scena, né il luogo in cui fosse stata scattata. Sapevo che non aveva i colori, che ritraeva una giovane coppia in un tempo passato e in un giorno caldo. Pochi e semplici dettagli mi hanno saputo indicare una intimità timida, una dolce emozione. Il modo in cui è stata scattata, ha fatto, poi, il resto. Stimolando l’immaginazione e la curiosità di sapere cosa ci fosse al di là della scena. Al di là di ciò che ci è concesso vedere, per scelta di qualcun altro.
Il racconto che, poi, ne è nato mi ha insegnato, invece, che siamo sempre liberi di scegliere. Siamo liberi quando riusciamo a stimolare la nostra capacità di vedere al di là di ciò che si presenta davanti ai nostri occhi. Lo diventiamo quando scegliamo di dare un senso, il nostro senso, a ciò che vediamo, guidati dall’emozione che ci ha suscitato.
Questo piccolo racconto nasce così, dalla mia personale emozione, da quello che questa fotografia, seppur in bianco e nero, ha saputo smuovere dentro di me. Una fotografia, una storia …”
Valeria Nolè