Marocco una meravigliosa avventura parte 2

Home 9 Reportage 9 Marocco una meravigliosa avventura parte 2

Marocco una meravigliosa avventura parte 2

Editing e fotografie: Michele Abriola

Nella seconda parte di questo meraviglioso viaggio vi portiamo alla scoperta di tre luoghi magici, parliamo di Chefchouen, Erfoud ed il magico deserto.

Passaggio a Chefchaouen, la città blu del Marocco

Dopo essere stati nella affollata medina di Fés, arrivare qui sembra come trovare una tregua di pace dopo un bombardamento.
A Chefchaouen si viene accolti da un freddo pungente e da un azzurro ceruleo che è caratteristico della città antica (e meta di moltissimi turisti a caccia di foto da postare sui social).
Questa piccola città di montagna si trova in mezzo a due imponenti vette. Da qui prende anche il suo nome.”Chef”, una derivazione della parola araba “guardare” e “Chaouen”, che significa “corna”. Tra queste due corna protettive gli abitanti vivono di commercio e offrono ospitalità ai turisti.

Marocco una meravigliosa avventura parte 2

L’impressione è che si respiri un’aria davvero magica e rilassata. La vita delle persone del luogo scorre tranquilla e pacifica.
Uomini incappucciati in pesanti djellaba, i caftani marocchini, attraversano gli stretti vicoli dando alla città un’aura di mistero.

Marocco una meravigliosa avventura parte 2

Le stradine si alternano tra bui sottopassaggi e ampie piazze dalla vista mozzafiato verso la bellissima valle sottostante.

Se state cercando di vivere qualcosa di autentico, un passaggio da Chefchouen è d’obbligo. Apprezzerete le escursioni in montagna e le piccole boutique marocchine non troppo affollate, le ceramiche fatte a mano e i saponi artigianali.

Il Marocco è un luogo dove è possibile immaginare un viaggio nel tempo, dove vivere una realtà parallela fatta di colori e sensazioni diverse. Il profumo delle spezie ai mercati o il sapore del thè alla menta sono sensazioni che è difficile non portare con sé.

Tutte le città che ho visitato hanno il sapore di luoghi eterni ed immutabili. Sarà per le tradizioni antiche, per la cultura così diversa dalla nostra o per lo stile vita, ma davvero il tempo sembra essersi fermato rispetto ad un mondo che corre veloce, e la gente del luogo è sempre stata ospitale.

Il Marocco è un “cuscinetto” tra passato e presente che permette di vivere una vera pausa dal mondo. Le strade, i vicoli, i suq, la medina, sono luoghi ideali per vagare e lasciarsi trasportare dal proprio istinto di viaggiatori.

Certe volte potreste venire sorpresi da una mancanza di senso dell’ordine e da un non intuibile senso dell’igiene. Ma una volta che entrerete a far parte del sistema e della cultura, vi assicuro che tante cose passeranno in secondo piano. Vi sentirete integrati in un approccio alla semplicità e alla comunione, e potrete godere di un benessere diffuso che può addirittura portare un grande senso di pace dentro di voi.

Il mio viaggio in Marocco è stato così. Ho tentato di documentare parte della vita di alcune persone con cui difficilmente avrei avuto a che fare nel mio paese. E di marocchini in Italia se ne trovano parecchi, lo sappiamo. Eppure viaggiare, esplorare una terra in cui si è stranieri mette sempre in chi è ospite un grande senso di rispetto e di voglia di scoperta. O almeno per me è così.

Ho assaporato il grande privilegio di poter esplorare luoghi come il deserto, che immediatamente mi hanno fatto toccare con mano la sensazione della grandezza e del senso dell’infinito, misto ad un profondo stato di inadeguatezza: trovarsi in luoghi così armonici e crudeli allo stesso tempo può far scaturire sensazioni contrastanti.

Sulla via di ritorno verso Fes, dopo aver attraversato il deserto, arriviamo ad Erfoud, una piccola località dove ci colpisce una piccola comunità di lavoratori di fossili.

Orthoceras e ammoniti provengono dalla Valle dei Fossili di Erfoud in Marocco, vengono utilizzati in genere per realizzare decorazioni di tavoli e arredamenti.
I fossili marini del Cretaceo si possono comperare a buon prezzo e sono una parte fondamentale dell’economia locale. Il 70% degli abitanti della zona vive grazie ad attività legate allo sfruttamento dei fossili.

Questo inestimabile patrimonio rischia di sparire, per lo sfruttamento intensivo, per questo il governo del Marocco e l’Unesco hanno fatto una serie di leggi e normative per limitare l’esportazione e la commercializzazione senza regole di questi beni.
Ovviamente appena sono state poste delle limitazioni il mercato nero è esploso, la valle dei fossili è in pericolo. I lavoratori di fossili di Erfoud spesso lavorano in condizioni di fortuna ignorando le regole più elementari di sicurezza sul lavoro.

Osservare e studiare popoli che vivono in comunione tra loro, la natura e gli animali e con così grande semplicità e in luoghi certe volte avversi, fa riflettere sulla loro grande forza di adattamento; poter vivere di poco e con poco, oltre che in spazi estremi come il deserto, lascia spazio a grandi riflessioni nella mia mente.
E sono certo, anche nella vostra.

Se desideri maggiori informazioni, ti invito a visitare il mio sito internet.

La mia fotografia
è relazione

Scrivimi utilizzando questo form
per richiedere le informazioni.
Oppure

Privacy

14 + 15 =